Archivio

L’archivio d’autore come luogo del pensiero che racconta e trasmette un patrimonio privato che diventa pubblico.

L’archivio di un autore non è solo una raccolta di documenti conservati secondo un ordine né un semplice strumento di descrizione catalografica. È qualcosa di vivo che stabilisce come accedere alle informazioni. I suoi criteri di organizzazione riflettono intenzioni, pensiero e metodo di lavoro dell’autore. Questo influisce su come si interpreta l’opera e sul legame, sempre in evoluzione, tra ciò che è stato pubblicato e il suo lascito privato. Anche l’archivio di Umberto Eco si muove lungo l’asse di queste due dimensioni. In corso di riscontro da parte di un gruppo di specialisti coordinati dalla Fondazione, l’archivio cartaceo, costituito da oltre 250.000 fogli, si trova oggi nella sua collocazione originaria a Milano in vista del futuro trasferimento all'Università di Bologna. Comprende scritti giovanili e maturi, disegni, fumetti, appunti, saggi, annotazioni, bozze di romanzi e corrispondenza. Il riscontro procede mantenendo la memoria della fonte topografica: una sequenza numerica progressiva individua le unità di conservazione (“buste”, “faldoni”, “filze”) in relazione alla loro posizione materiale. L’analisi si svolge per fasi di approfondimento, così da identificare con precisione la presenza di materiali sensibili e documenti privati, segnalati secondo gradi di rilevanza. Insieme alle carte autoriali, sono stati rinvenuti e raccolti sempre in accordo con la collocazione originaria, circa 80 buste/faldoni di ritagli stampa. Essi corrispondono all’intenzione dell’autore di realizzare, attraverso una selezione di suoi articoli comparsi nel corso degli anni, una collezione sulla ricezione della sua opera. Tali materiali, così come documenti multimediali, sono in corso di riscontro e registrazione. La Fondazione custodisce e rispetta i tempi, i modi e i luoghi della produzione e registrazione dell’autore, consapevole sia del ruolo centrale che l’archivio svolge nel trasformare una testimonianza privata in sapere pubblico, sia del rispetto dovuto ai diritti degli eredi e di chi è citato nelle carte.